Human Rights lesbian , gay, bisexual, transgender, intersex

In Messico il 75%dei giovani omosessuali sperimenta la violenza nelle scuole.

20.09.2014 08:12

 

Da alcuni dati del 2012 non molto diversi da quelli attuali , in Messico 75% degli uomini gay sperimenta la violenza all'interno delle strutture scolastiche, questi dati sono rilevati dall'Indagine Nazionale sull'omofobia e il bullismo delle organizzazioni di Youth Coalition, Forum e Nehache e la Coalizione della Gioventù per l'Educazione Sessuale e la salute (COJESS) per 273 mila persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, travestiti,intersessuali e queer (LGBTTIQ).

Secondo il documento presentato presso la Commissione Nazionale dei Diritti Umani (CNDH), il 50 % delle ragazze lesbiche ed il 66% delle persone transgender hanno riferito di aver sofferto per qualche atto di violenza all'interno delle strutture scolastiche, in totale il 67% della comunità gay e lesbica ha registrato casi di bullismo.

Un'indagine internet rivela che il 90% delle aggressioni che sono state segnalate sono verbali con commenti e insulti omofobi, quasi all'80% dove si visualizza pubblicamente la situazione della persona stessa . Il 60% sono atti puramente discriminatori. Il restante 30% , percosse e minacce o estorsioni.

I livelli di bullismo più alti nelle scuole con atti ingiusti e discriminatori sono stati rilevati nelle scuole superiori e nei licei, in tutti i livelli scolastici la percentuale era simile, sia in istituti privati che in quelli pubblici.

I motivi principali per cui le vittime ritengono di essere state prese di mira ed essere state escluse da attività sportive o culturali per il 60% lo attribuiscono al loro orientamento sessuale, per 50% alle loro amicizie, 40% perché apparivano troppo effeminati o maschili, per il restante 20% perché erano apertamente omosessuali.

Le persone che hanno dichiarato di non aver subito atti di violenza la causa da loro indicata principalmente era quella di non essere stati notati per il 60%, solo una piccola percentuale ha detto perché "vanno d'accordo con tutti".

Il 50% degli intervistati dichiara che per quanto concerne l'intervento degli insegnanti o le autorità scolastiche , non hanno mai preso posizioni sulla questione. Il 30% ha riferito che gli insegnanti non se n'erano accorti, solo un 7% dei genitori è andato a parlare con l'insegnante in seguito a casi di bullismo per i problemi del bambino. Nell'80% la vittima ha preferito tacere.

Il danno più grave riportato dalle vittime del bullismo omofobo indicato sul rapporto è la depressione, il 60% dei ragazzi ha il desiderio di lasciare la scuola, il 40% pensa al suicidio. Per il 50% degli intervistati l'accettazione della propria identità o orientamento è stato un fattore chiave per riuscire ad affrontare questa dura esperienza, solo un 20% ne è riuscito ad uscire.

Ricardo Baruch che è rappresentante della Coalizione per la gioventù del Messico, ha detto che è importante sottolineare tutto questo, perché si parla spesso di omofobia e di crimini d'odio , ma si parla raramente della violenza derivata dall'omofobia e non è certamente casuale e permane nella vita delle vittime.

Per l'attivista, mostrare la realtà ai giovani sul loro comportamento e la propria sessualità, fornirà strategie per sradicare questa pratica nelle scuole, a questo proposito ha ritenuto necessario impegnarsi in un dialogo con il Segretario della Pubblica Istruzione, ma per il momento, ha detto " sarà difficile la gestione del cambiamento".

Data la mancanza di impegno da parte del governo federale di attuare la Dichiarazione ministeriale e "la Prevenzione attraverso l'educazione", che mira a promuovere l'educazione sessuale nelle questioni di classe e di indirizzare i ragazzi verso la sessualità diversa. Baruch ha anche affermato che vi sono ritardi sul campo dopo la firma del documento nel 2008, per cui è necessario cercare altre piattaforme dove poter collocare gli appuntamenti sulle agende di governo per cercare un azione efficace contro il bullismo omofobo.

Nel frattempo Ricardo Hernandez Forcada direttore del progetto per l'HIV/AIDS del CNHD ha evidenziato l'importanza dell'indagine fatta, sottolineando la mancanza di documenti sull'omofobia e il suo impatto sociale sulle persone che la subiscono, marcando la necessità di difendere a tutto campo il diritto di non essere discriminati.

Durante la Prima della Giornata Mondiale contro l'omofobia il COJESS ha lanciato un appello a sastenere gli stati che hanno aderito alla campagna contro il bullismo omofobico ,che mira a mettere in risalto la lotta contro la discriminazione delle scuole.

Il sondaggio è stato proposto alle persone LBTTIQ , 327 persone nello stato del Messico,107 ad Jalisco, 72 a Varacuz, 875 gay e lesbiche, 124 donne e uomini bisessuali, 114 donne bisessuali, 95 donne trans, 32 intersessuali o queer; 15 maschi.

I dati della violenza omofoba in Messico ed in America Latina restano all'armanti, la nostra associazione si impegna per cui a sostenere una forte campagna di sensibilizzazione.
 

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